Progetto “Io mi prendo cura” -classe del biennio

Anno scolastico 2022/2023

Studenti classe 2^A

Progetto Realizzato

Presentazione

Durata

dal 1 Febbraio 2023 al 10 Giugno 2023

Descrizione del progetto

In concomitanza con la fine delle attività didattiche è giunto a conclusione, nel nostro Istituto, il progetto proposto nelle scuole di ogni ordine e grado dall’Associazione culturale “Vivere in”, per gli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023. Vi hanno aderito due classi del Liceo “Nuzzi”, la II e la III A, grazie al fattivo sostegno della Dirigente scolastica, prof.ssa Nicoletta Ruggiero, che l’ha promosso con entusiasta concretezza fin dal primo momento. Le due classi hanno declinato ovviamente il tema in modo diverso, come consentito dalla stessa proposta progettuale dell’Associazione.  Il più noto adagio, qui rimaneggiato per esigenze pratiche, può costituire infatti il commento dell’esperienza condotta. Nella classe il progetto, che ha visto coinvolti gli insegnamenti di Italiano e Latino e Disegno e Storia dell’arte, dopo le attività teoriche, ha avuto come esito la realizzazione di un gioco da tavolo (gioco dell’oca), declinato nel senso della cura. Il gioco, ispirato da un’alunna, ha visto nel suo percorso di messa a punto anche il contributo ideativo dello scrittore Leonardo Piccione, da sempre vicino all’Associazione “Vivere In”. Dopo aver stimolato varie attività di riflessione, attraverso dialoghi, confronti, discussioni e aver suggerito la ricerca di frasi sul tema e di immagini che icasticamente rinviassero ad atteggiamenti di attenzione o di trascuratezza verso sé stessi, gli altri e il pianeta, nelle ore di attività extracurricolare è stato realizzato il tabellone del gioco in sei diverse versioni (tanti quanti sono stati i gruppi in cui i ragazzi sono stati ripartiti). In questa circostanza le più tradizionali attività di insegnamento hanno lasciato il posto all’inventiva, alla creatività, alla risoluzione di piccoli problemi pratici, sollecitando lo sviluppo di abilità relazionali, sociali, tecniche e operative. Il progetto, che ha comportato anche il consolidamento di abilità e competenze più strutturate come, ad esempio, la stesura del regolamento del gioco (testo regolativo) o la costruzione di segnaposti (solidi di forma cilindrica, piramidale…), ha avuto come caratteristica preminente un’attenzione particolare verso un uso parsimonioso e attento dei materiali, attraverso il riciclo di quanto già si era in possesso. Non meno importante e formativo, come in tante attività progettuali che si svolgono a scuola, è stato ritrovarsi dopo l’orario scolastico per sperimentare la gioia e la fatica del lavoro gomito a gomito, capace di insegnare lo stare insieme, in un’atmosfera di divertimento sano e rispettoso.

È appena il caso di condividere qualche riflessione a margine del tema…

A suscitare interesse è stato, tra gli altri, l’articolo dal titolo Cura di Marco Balzano, pubblicato sulla rivista letteraria “Sotto il vulcano”. L’autore offre un excursus di carattere etimologico sul termine, tornato prepotentemente attuale a causa della pandemia. Seguendo quanto proposto, risulta che la parola cura, spesso associata all’ambito farmacologico e medico, raccoglie in realtà in sé un’ampia e ricca polisemia dato il suo secolare utilizzo fin dall’antica Roma. In particolare essa, di origine indoeuropea, rinvia all’idea della custodia, della protezione, da mettere in stretto rapporto all’atto preliminare dell’osservazione. Per prendersi cura di qualcuno o di qualcosa occorre, infatti, osservarlo, ascoltare la sua storia, comprendere il suo essere. Solo dopo sarà possibile mettere in atto la terapia.

Nel mondo latino la parola ha come primo significato quello di “premura”, “sollecitudine”, “riguardo”, “solerzia”, a conferma dell’idea che chi si prende cura di qualcuno o di qualcosa agisce e si attiva, perché desideroso di offrire attenzione. Non a caso il suo contrario è neglegentia o incuria, ovvero termini che rinviano a trascuratezza, indifferenza, indolenza, irresponsabilità. Dice bene a proposito Marco Balzano: chi cura agisce, chi trascura è passivo. Questo, in sostanza, il messaggio formativo da consegnare ai ragazzi: come sosteneva Cicerone, occorre allora agere curam, cioè riservare attenzione, operare, agire. Gli alunni hanno riflettuto sull’importanza del prendersi cura di sé stessi, ad esempio, a livello fisico con un’alimentazione sana, l’attività sportiva regolare; a livello mentale e intellettivo, con lo studio serio e stimolante, la lettura di buoni libri, l’ascolto della musica, la fruizione dell’arte; a livello spirituale con l’attenzione a ciò che non è materia, ma vive e reclama attenzione per sé. Ampio spazio è stato poi assegnato al motivo della cura degli altri, discutendo prioritariamente di bullismo e cyberbullismo, violenza verbale e non solo, rispetto e ascolto di chi è altro da sé.

Infine, lo sguardo si è spostato sull’ambiente e, nello specifico, sull’attenzione da riservare al pianeta verso cui i ragazzi sono tanto sensibili e per cui sono giustamente preoccupati: il confronto e gli stimoli forniti si sono così incentrati sul ruolo che possono svolgere gesti quotidiani nelle scelte individuali e collettive. Si è discusso inevitabilmente di raccolta differenziata, di riciclo consapevole, delle conseguenze gravi e inaspettate dell’abbandono distratto di piccoli rifiuti per strada, senza dimenticare poi questioni più rilevanti e fondamentali su cui riflettere proprio in un percorso di formazione spiccatamente tecnico-scientifico, in relazione a problematiche di notevole portata, come ad esempio, tra le altre, l’inquinamento luminoso e acustico, pericolosi per la biodiversità.

Obiettivi

- accompagnare nella scoperta e nell'accoglienza della singolarità e irripetibilità di sé stessi e degli altri;

- essere consapevoli e responsabili delle conseguenze del proprio essere e agire nella società;

- formare ad una lettura consapevole e critica delle realtà in cui si fa più urgente la cultura della cura;

- cogliere l'interconnessione di tutta la realtà riconoscendo che, trascurando anche il poco o il piccolo, si    può compromettere il tutto;

- educare alo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza globale.

Luogo

Liceo Scientifico "Riccardo Nuzzi"

Via Cinzio Violante 18 - Andria (BT)

Referenti

Partecipanti

Il progetto “Io mi prendo cura”, realizzato dalla prof.ssa Monica Berardi, con i ragazzi della 2^A.
Il progetto potrebbe essere chiosato così: “Giocando... s’impara”

Risultati

Con il metodo della ricerca e della metacognizione, della didattica laboratoriale e cooperativa, attraverso strategie didattiche incentrate sul gioco e la peer education, gli alunni si sono accostati ad un tema tanto delicato e importante, che continua ad essere al centro della riflessione di importanti iniziative culturali a livello nazionale (dalla “Civil Week - Io mi prendo cura. Persone, territorio e ambiente” della Città metropolitana di Milano, tenutasi dal 4 al 7 maggio 2023, alla XXII edizione de “I dialoghi di Trani” sul tema “La Cura”).

 

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